The Protomoteca
La raccolta di busti della Protomoteca Capitolina ebbe origine nel Pantheon.

Nel celebre monumento, consacrato nel 609 d.C. alla Vergine (Santa Maria ad Martyres), la Congregazione dei Virtuosi, fondata nel 1542 dagli artisti romani, ottenne sotto la propria giurisdizione una cappella da essi dedicata a San Giuseppe (protettore dei Virtuosi) in cui poter seppellire e ricordare con ritratti in marmo alcuni tra i più illustri personaggi della congregazione stessa. Questa consuetudine venne sospesa nel ‘600 per poi riprendere nel XVIII secolo. Dalla seconda metà del ‘700, oltre ai ritratti funerari, cominciò la collocazione di busti semplicemente onorari. In particolare Canova, come presidente dei Virtuosi, diede grande impulso alla raccolta.
Il notevole numero di busti, che andava snaturando il carattere di luogo di culto del tempio, indusse il Pontefice Pio VII a trasferire tutti i ritratti in Campidoglio, dove la collezione fu aperta al pubblico nel 1820. La nuova collezione prese il nome di Protomoteca, ossia luogo dove si custodiscono i ritratti.
Originariamente la raccolta fu esposta nel Palazzo dei Conservatori, nelle sale al piano terra sulla destra (attuali sala matrimoni e sala bianca). Dal 1830 in poi una serie di altri busti furono aggiunti alla raccolta. Dopo vari spostamenti, nel 1949 la Protomoteca trovò la sua definitiva sistemazione in una serie di sale sistemate tra il Palazzo dei Conservatori e il Palazzo Senatorio, dove si trova tuttora. Nel 1990 l’Amministrazione Capitolina decise di rinnovare le sale della Protomoteca, conferendo loro l’aspetto attuale.
Nel Salone della Protomoteca i busti sono così esposti: sulla parete destra per chi entra sono collocati i busti dei più celebri artisti italiani, su quella di sinistra i maggiori letterati.
Sulla parete di fondo si trova il monumento onorario a Canova, commissionato da papa Leone XII nel 1828 e realizzato da Giuseppe de Fabris. Il monumento rappresenta Canova, disteso sopra un basamento in cui sono ritratte le tre arti figurative: Pittura, Scultura e Architettura. Assieme a loro è il Genio dell’Armonia che tiene in mano una lira con le corde spezzate, a voler significare che le Arti hanno perso la loro armonia con la morte del sommo scultore.
La sala ospita anche alcuni dei dipinti della serie degli imperatori a cavallo. Le opere (olio su tela, XVII secolo) sono derivate dalle stampe di Antonio Tempesta con la serie dei 12 imperatori.
Sala Laudato Si’
Nell’ambito della collezione della Protomoteca Capitolina, i busti più importanti sono collocati nella sala intitolata all’enciclica Laudato Si’, nome conferito in occasione della visita di papa Francesco in Campidoglio il 26 marzo 2019.
Sono qui conservati sia i busti più antichi della collezione (Perin del Vaga, 1547; Bartolomeo Baronino, 1554; Taddeo Zuccari, 1566; Flaminio Vacca, 1599) sia i ritratti realizzati da Antonio Canova (Domenico Cimarosa, 1816; Pio VII, 1820), opere di altissima qualità artistica, le più pregiate della raccolta.
La sala ospita inoltre un arazzo seicentesco di scuola fiamminga, dipinti del XVII secolo e due iscrizioni commemorative che si riferiscono a papa Pio VII, fondatore della Protomoteca Capitolina, e a papa Leone XII, che consentì ai membri dell’Accademia dell’Arcadia di usare le sale della Protomoteca per riunirsi.