Incontro sul tema "L'arte della Maniera nella Pinacoteca Capitolina"
Sala Pietro da Cortona
Incontri per i docenti e per gli studenti universitari. Incontro sul tema "L'arte della Maniera nella Pinacoteca Capitolina".
A cura di Sergio Guarino.
Nel percorso della Pinacoteca Capitolina le opere del secondo Cinquecento si snodano attraverso diverse scuole pittoriche, rappresentando momenti differenti – e talvolta persino antitetici - di quel complesso fenomeno artistico che va comunemente sotto il nome di Manierismo.
Le principali correnti coinvolte si identificano con le città dove operavano gli artefici di questi dipinti, che reagirono in modo differente alla spinta innovativa della pittura toscana del primo Cinquecento, confrontandosi con la crisi – crisi di creatività, di forme e di modelli di riferimento - che sembra attraversare la ricerca artistica italiana nel suo complesso a partire dal terzo decennio del XVI secolo.
In questo modo, a partire dalla Sala II della Pinacoteca, dedicata alla pittura ferrarese, si possono vedere gli esiti della grande stagione della corte degli Este mettendo in paragone la maestosa luminosità dei dipinti di Garofalo e di Dosso Dossi con l’intima riflessione sulla pittura operata da Scarsellino (si ricordano le celebri parole di Roberto Longhi: “dove l’aria si abbuia appena”), un ripiegamento che riflette meglio di ogni descrizione (si guardi la delicata Fuga in Egitto) il passaggio della città emiliana dai fulgidi momenti della creatività precedente – si pensi alla stagione dominata da Ludovico Ariosto – alla sonnacchiosa vita di un territorio di importanza marginale, sempre più sottomesso, fino alla devoluzione definitiva del 1598, allo Stato della Chiesa.
Diverso è invece lo sviluppo (Sala III) del Manierismo veneto, visibile attraverso gli esempi di Bassano e Domenico Tintoretto: se anche a Venezia il ritrarsi della pittura è ben visibile (basta un rapido confronto con i colori squillati di Tiziano o di Veronese nella stessa sala), la solidità della ricerca tonale evita, almeno fino alla fine del Cinquecento, la perdita di una capacità inventiva: le forme aggraziate e sensuali della celebre Maddalena di Domenico Tintoretto, realizzata per i Gonzaga, sono forse uno degli ultimi esempi del “fare grande”.
Le sale V e VI consentono uno sguardo più attento sugli sviluppi del Manierismo bolognese, a iniziare dal piccolo, delizioso bozzetto di Prospero Fontana (Predica di santa Caterina) che non a casa la critica vede come una derivazione da Giorgio Vasari, testimonianza del vivace dibattito tra Bologna e Toscana (ma anche Roma) e attraverso opere come lo Sposalizio di santa Caterina di Denis Calvaert o l’Incoronazione della Vergine e il Battista del suo seguace Vincenzo Spisanelli. Le opere di un altro protagonista del Cinquecento bolognese, Bartolomeo Passerotti, sono visibili nella Galleria Cini: nello stesso ambiente sono conservati dipinti di pittori del Cinquecento italiano maturo, quali il Ritratto di Cassiano dal Pozzo senior di Bernardino Licinio o il Ritratto di gentiluomo di Girolamo da Carpi.
con i colori squillati di Tiziano o di Veronese nella stessa sala), la solidità della ricerca tonale evita, almeno fino alla fine del Cinquecento, la perdita di una capacità inventiva: le forme aggraziate e sensuali della celebre Maddalena di Domenico Tintoretto, realizzata per i Gonzaga, sono forse uno degli ultimi esempi del “fare grande”.
Le sale V e VI consentono uno sguardo più attento sugli sviluppi del Manierismo bolognese, a iniziare dal piccolo, delizioso bozzetto di Prospero Fontana (Predica di santa Caterina) che non a casa la critica vede.
Informazioni
10 novembre 2015 ore 16.00
La data dell'appuntamento potrebbe subire variazioni
Partecipazione gratuita all'incontro
Prenotazioni obbligatoria allo 060608 tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00.
Numero massimo di partecipanti: 100.
È previsto il rilascio dell’attestato di formazione:
- SAPIENZA UNIVERSITÀ DI ROMA- La partecipazione a cinque incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Studi storico-artistici (triennale); Storia dell’arte (magistrale); Storia, Antropologia, Religioni (triennale); Scienze storiche (Età moderna-Età contemporanea / magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari;
- UNIVERSITÀ DEGLI STUDI ROMA TRE - La partecipazione a sei incontri, attestata, dà diritto agli studenti dei Corsi di: Scienze dell’Architettura (triennale); Architettura-Progettazione architettonica (magistrale); Architettura-Progettazione urbana (magistrale); Architettura-Restauro (magistrale), al riconoscimento di due crediti formativi universitari.
Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con Zètema Progetto Cultura.
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