Le sorelle Fontana: gli abiti entrati nella storia
Dedicata all'attività dell' atelier romano delle Sorelle Fontana nella seconda metà del XX secolo, la mostra presenta una selezione ragionata di trentaquattro abiti realizzati tra il 1940 e il 1990.
Con l'abito nuziale ideato nel 1949 per Linda Christian in occasione del suo matrimonio con Tyrone Power, celebrato in Santa Francesca Romana, nasce a Roma il Made in Italy dalle mani di Zoe, Giovanna e Micol Fontana, tre giovani e raffinate artigiane, arrivate da Traversetolo, in provincia di Parma, divenute in breve, con il loro atelier romano di via di San Sebastianello, punto di riferimento internazionale per l'Alta Moda.
La Mostra, promossa dal Comune di Roma per festeggiare il novantesimo compleanno di Micol Fontana, presenta una selezione antologica di alcune delle più significative creazioni di moda delle Sorelle Fontane realizzate tra il 1949 e il 1991.
Sono abiti ideati per donne che hanno segnato la storia del Novecento: principesse, nobildonne, personalità dello spettacolo e della cultura quali Soraya, Grace di Monaco, Jaqueline Kennedy, Gioia Marconi, Marella Agnelli, Palma Bucarelli, Audrey Hepburn, Liz Taylor e tante altre celebrità.
Tra questi anche alcuni modelli degli Anni Cinquanta significativamente legati alla storia del cinema, come il notissimo abito della "linea talare", ideato per Ava Gardner e poi indossato da Anita Ekberg ne "La dolce vita" di Federico Fellini, quello creato per il film "Le Amiche" di Michelangelo Antonioni o quello indossato da Ava Gardner ne "La contessa scalza" di Mankievwicz.
Il rapporto tra la moda e l'arte contemporanea si riflette in due originalissimi modelli della fine degli Anni Cinquanta creati con stoffe stampate su disegno di Nuvolo e di Fantuzzi.
La Fondazione Micol Fontana, che ha curato la Mostra, oltre a conservare e valorizzare gli abiti, i modelli e i disegni delle Sorelle Fontana, è impegnata da anni nel campo della promozione di iniziative che favoriscano la formazione e la specializzazione di giovani stilisti, anche in collaborazione con la Fulbright Commission e il Comune di Roma.