Sala dei Capitani

Gli affreschi che ricoprono le pareti, opera di Tommaso Laureti alla fine del '500, si riferiscono alla prima età repubblicana e riproducono sotto forma di arazzi episodi esemplari di coraggio e valore degli antichi romani. 
Nella sala sono celebrati anche, con lapidi e statue ritratto, uomini illustri e capitani delle milizie pontificie. 

Appartamento dei Conservatori - Sala dei Capitani

La decorazione ad affresco della sala fu realizzata tra il 1587 e il 1594 da Tommaso Laureti (1530-1602), allievo del pittore Sebastiano del Piombo. 
Con vivacità cromatica e monumentalità di accenti, si narrano esempi di valore militare e di virtù civili del primo periodo della repubblica, continuando idealmente il racconto storico della sala degli Orazi e Curiazi (in entrambe le sale sono stati riproposti i temi della decorazione del palazzo eseguita nel primo decennio del 1500 e perduta in seguito al rinnovamento architettonico degli ambienti).

La Giustizia di Bruto: il soggetto dell'affresco rappresenta un episodio poco noto narrato dallo storico Tito Livio. Bruto e Collatino, primi consoli della repubblica, assistono all'esecuzione dei figli dello stesso Bruto, condannati a morte per alto tradimento. L'affresco fu realizzato, per il suo significato simbolico, sulla parete in cui era allestito il Tribunale dei Conservatori recante l'iscrizione in lingua latina "Diligite iustitiam" (Amate la Giustizia).
Muzio Scevola davanti a Porsenna: l'eroe romano Muzio Scevola, fallito il tentativo di uccidere il re etrusco Porsenna, lascia bruciare stoicamente la propria mano che aveva sbagliato il colpo mortale.
Orazio Coclite al ponte Sublicio: la scena rappresenta Orazio Coclite che combatte strenuamente contro i nemici, mentre i romani distruggono il ponte Sublicio per difendere la città dall'invasione etrusca.
La battaglia del lago Regillo: i Dioscuri, mitici gemelli figli di Giove, guidano l'esercito romano nella battaglia del lago Regillo che sancì la supremazia di Roma sulle città del Lazio.

Notevole è il soffitto a cassettoni con tele dipinte raffiguranti episodi del poema "La Gerusalemme Liberata". Le tele, attribuite al pittore Francesco Allegrini (1587-1663), furono trasferite in Campidoglio dopo il 1930 in seguito alla distruzione del Palazzo Mattei Paganica, dal quale provengono. Le porte lignee scolpite sono state realizzate nel 1643.

Orazio Coclite difende il Ponte Sublicio
Affresco

Tommaso Laureti (1530-1602)

1587-1594
Giustizia di Bruto
Affresco

Tommaso Laureti (1530-1602)

1587-1594
Vittoria del Lago Regillo
Affresco

Tommaso Laureti (1530-1602)

1587-1594
Muzio Scevola e Porsenna
Affresco

Tommaso Laureti (1530-1602)

1587-1594
Busto femminile
Scultura
390 d.C. circa