Sala del Fauno

Il Fauno in marmo rosso antico che dà il nome alla sala proviene anch'esso da Villa Adriana. 
Nelle pareti sono inserite raccolte di iscrizioni e bolli di mattoni, incorniciati da riquadri, e la celebre tavola bronzea con la Lex de imperio Vespasiani, che sanciva il conferimento del potere all'imperatore Vespasiano da parte del Senato nel 69 d.C. 

Palazzo Nuovo - Sala del Fauno

La splendida statua di Fauno in marmo rosso al centro della sala, attribuibile allo stesso ambiente artistico nel quale sono stati creati i due centauri del Salone, proviene come quelli da Villa Adriana e fu donata al museo da Benedetto XIV. Il personaggio mitologico, caratterizzato da tratti ferini, appartiene al mondo dionisiaco e manifesta un legame indissolubile con il vino, dono di Dioniso all’umanità, sottolineato anche dall’uso del prezioso marmo rosso.

Nel suggestivo affollamento di opere che caratterizza questa sala si possono segnalare:
 - la statua di fanciullo con maschera, opera decorativa destinata alla sistemazione di fontane e ninfei, copia di età romana di una creazione del II-I secolo a.C.;
 - la statua di fanciullo che strozza l’oca, attribuita a Boethos, scultore rodio, riferibile allo stesso ambiente e allo stesso periodo;
 - il sarcofago con mito di Endimione, del II-III secolo d.C., rinvenuto sotto l’altare della chiesa di S. Eustachio.

Tra i testi epigrafici alle pareti si distingue, per la straordinaria importanza del documento storico, la  Lex de Imperio Vespasiani , grande tavola di bronzo contenente parte del testo della legge con la quale il Senato conferì il potere all’imperatore Vespasiano (69 d. C.). Nel Medioevo era al Laterano e qui Cola di Rienzo la lesse e commentò al popolo, infiammandolo nel ricordo dell’antica grandezza di Roma.

Busto femminile
Scultura
140-150 d.C.
Fauno in marmo rosso antico
Scultura
II secolo d.C. - Da un originale del tardo ellenismo