Tempio di Giunone Moneta
Il tempio di Giunone Moneta, votato da L. Furius Camillus durante la guerra con gli Aurunci, fu dedicato sull' Arx nel 344 a.C..
Le fonti antiche, riportando l'episodio delle oche sacre a Giunone che avvertirono i Romani durante l'assedio gallico del 390 a.C., sembrano ricondurre ad un edificio templare precedente, a cui sono state ricollegate due terrecotte architettoniche arcaiche dal giardino dell'Aracoeli databili tra la fine del VI e l'inizio del V sec. a.C.
I resti di un grande muro in opera quadrata di cappellaccio e tufo di Fidene conservati nel medesimo giardino, riferiti da alcuni studiosi alle fortificazioni dell' Arx, potrebbero essere attribuiti alle presunte fasi arcaica e medio-repubblicana del tempio di Giunone Moneta.
Il rifacimento di età imperiale sarebbe invece testimoniato dai due muri paralleli in opera cementizia che si innestano perpendicolarmente alla struttura tufacea.
Dall'appellativo Moneta, riferito alla specifica qualità di ammonitrice della divinità, derivò il nome dato all'officina di coniazione del denaro, denominata anch'essa Moneta , che in età repubblicana era ubicata nei pressi del tempio di Giunone.
Resti di una struttura in blocchi di cappellaccio, attribuiti all' Auguraculum , sono visibili nel giardino di fronte all'ingresso di Sisto IV del palazzo Senatorio.
Da questo spazio ritualmente tracciato, rivolto verso il Foro, gli auguri osservavano il volo degli uccelli per interpretare la volontà degli dei.