Tabularium

Dal museo, passando attraverso la Galleria Lapidaria, si accede al Tabularium.
Si percorre un lungo corridoio ricavato in età moderna all'interno dei vani di fondazione dell'edificio, da dove è visibile il tempio di Veiove, per giungere alla galleria aperta sul Foro Romano; su di essa è l'ingresso ad un altro ambiente con resti di costruzioni precedenti il Tabularium.

Gli ambienti del lato nord-orientale del Tabularium, con la piattabanda conservante l'iscrizione del collaudo dell'edificio, sono visibili invece dall'esterno del complesso museale, lungo Via di S. Pietro in Carcere.

La piazza del Foro Romano è chiusa, sul lato del Colle Capitolino, dall’imponente struttura in opera quadrata del Tabularium; l’edificio era sede dell’archivio romano, nel quale venivano conservate leggi ed atti ufficiali, incisi appunto su tabulae di bronzo.Fu collaudato da Quinto Lutazio Catulo nell’anno del suo consolato, il 78 a.C., come si ricava da un’iscrizione incisa sui blocchi di una piattabanda visibile dalla moderna via di S. Pietro in Carcere.

L’imponente monumento, mirabilmente conservato nelle sue strutture di fondazione, occupa la pendice meridionale della sella che unisce le due vette del Colle Capitolino, il Capitolium ad occidente e l’ Arx ad oriente. Il nucleo centrale dell’edificio, realizzato in opus coementicium, è articolato in vani di fondazione, un tempo impraticabili, e costituisce il terrazzamento della pendice ( substructio); i piani superiori, un tempo destinati all’archivio, sono stati sostituiti dalle più tarde strutture del Palazzo Senatorio.

Il Tabularium, di forma all’incirca trapezoidale, presenta una importante rientranza nell’angolo verso il Capitolium, dovuta alla presenza di un tempio più antico, il tempio di Veiove.