Lupa Capitolina
Sistemata al centro della sala - dove Aldrovandi la ricorda nel XVI secolo "in una loggia coperta che guarda la città piana" (le tracce delle colonne della loggia sono visibili sulla parete tra le due finestre) - la lupa, con la sua straordinaria forza evocativa, rappresenta il simbolo della città.
Giunta in Campidoglio con la donazione di Sisto IV, fu inizialmente sistemata sulla facciata quattrocentesca del palazzo per poi essere trasferita all'interno in occasione della ristrutturazione michelangiolesca: a quell'epoca furono aggiunti i due gemelli, da alcuni attribuiti al Pollaiolo, che trasformarono l'antico simbolo di giustizia del Laterano in Mater Romanorum".
La creazione dell'opera, che in origine non aveva probabilmente niente a che fare con la leggenda delle origini di Roma, può essere fatta risalire a botteghe etrusche o magno-greche del V secolo a.C..
Opere del percorso
La sala
Fin dalla metà del '500, quando la sala era una loggia aperta a tre archi, è collocata in questo ambiente la scultura bronzea della Lupa Capitolina, divenuta il simbolo di Roma.
Sulle pareti sono inseriti i frammenti dei Fasti Consolari e Trionfali, elenchi di magistrati e trionfatori dalla fondazione della Repubblica all'età augustea, rinvenuti nel Foro Romano e pertinenti ad un arco dedicato ad Augusto.