Michelangelo architetto a Roma
Una selezione di disegni relativi ai progetti romani del grande artista.
La mostra è stata prorogata fino al 21 febbraio 2010.
Piazza del Campidoglio, Palazzo Farnese e la Basilica di San Pietro. Santa Maria degli Angeli e la Cappella Sforza. Porta Pia. Il “Segno” di Michelangelo a Roma si è moltiplicato e si è impresso, immortale. E dove non è rimasto scolpito nel marmo e nella pietra, si è tramandato nei disegni e nei progetti di quegli edifici che non videro mai la luce del sole. A testimonianza di un amore e di una passione verso questa città, pari soltanto all'amore e alla passione nutrita nei confronti della sua Firenze.
17 sezioni e 105 opere grazie alle quali è possibile tracciare un profilo di Michelangelo architetto a Roma attraverso i due principali momenti in cui l’artista visse nella città tra 1505 e 1516 e dal 1534 fino alla morte nel 1564. Un'esposizione curata da Pina Ragionieri , direttrice della Fondazione Casa Buonarroti, e da Mauro Mussolin , storico dell’architettura, che riferisce puntualmente delle molteplici e prestigiose committenze romane dell'artista dagli anni della giovinezza alle straordinarie invenzioni della vecchiaia. Grazie soprattutto ai molti disegni del Maestro provenienti dalla Collezione della Casa Buonarroti, custode del maggior numero al mondo di studi e progetti di architettura realizzati da Michelangelo.
Il cuore della mostra è proprio lo straordinario nucleo di oltre 30 disegni autografi dell'artista relativi a opere romane di proprietà di Casa Buonarroti, il cui apporto comprende anche pregevoli stampe e due ritratti di Michelangelo. Ai disegni autografi del Maestro si alterneranno in mostra, come un prezioso compendio di meravigliose appendici, antiche stampe, disegni, modelli, volumi e documenti originali dell'epoca concessi in prestito da importanti collezioni italiane.
Tra le istituzioni che hanno voluto offrire il loro contributo citiamo i Musei Capitolini e il Museo di Roma; sempre a Roma gli altri istituti coinvolti sono l'Accademia Nazionale di San Luca, l'Archivio Storico Capitolino, la Biblioteca di Archeologia e Storia dell'Arte di Palazzo Venezia, la Biblioteca Corsiniana dell'Accademia dei Lincei, la Biblioteca Hertziana, la Biblioteca Nazionale Centrale; a Firenze il Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e la Biblioteca Nazionale Centrale; inoltre il Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea
Palladio di Vicenza. Numerosi anche i prestiti da collezioni private tra cui le opere della Biblioteca Clementina di Anzio. Importantissima la presenza tra i prestatori dell'Archivio della Fabbrica di San Pietro della Città del Vaticano, da cui giunge l’inedito autografo di Michelangelo recentemente scoperto e relativo al tamburo della cupola di San Pietro.
Divisa in diciassette argomenti disposti in ordine cronologico, la mostra prende avvio dai tempestosi rapporti di Michelangelo col Papa Giulio II della Rovere, per il quale l'artista progettò un monumento sepolcrale che lo coinvolse fra alterne vicende fino alla sua morte. Il secondo argomento affrontato è la passione per l'arte classica che accompagnò Michelangelo per tutta la vita, testimoniata attraverso l'esposizione dei bellissimi fogli di studio dall’antico, noti come copie di Michelangelo dal cosiddetto Codice Coner, celebre taccuino cinquecentesco contenente i rilievi di antiche architetture romane. Paolo III Farnese e le sue grandi committenze sono la terza tappa del lungo itinerario alla scoperta della Roma michelangiolesca. Fu proprio questo pontefice infatti che affidò a Michelangelo le trasformazioni di Piazza del Campidoglio e, dal 1546, il completamento di Palazzo Farnese. In questo stesso anno venne conferita al Buonarroti la carica di architetto della Fabbrica di San Pietro. L'episodio doloroso della morte del giovanissimo Cecchino Bracci, che dettò all’artista una serie di ispirati epitaffi, è presente in mostra come un momento di privata biografia. La sezione riguardante i progetti per la chiesa di San Giovanni dei Fiorentini e per Porta Pia documenta, con una serie di emozionanti disegni, uno dei vertici assoluti della progettazione architettonica di Michelangelo. La mostra si conclude con le esperienze estreme, in termini cronologici ma soprattutto di innovazione compositiva, della Cappella Sforza e della trasformazione delle terme di Diocleziano nello spazio sacrale e mistico di Santa Maria degli Angeli.
Intensa anche l’attività didattica. Dal mese di ottobre prenderanno infatti il via le visite guidate per le scuole con partenza da piazza del Campidoglio. Per il pubblico, oltre alla visita alla mostra, è in programma nei week end e nelle festività natalizie un calendario di visite ai luoghi michelangioleschi tra cui Piazza Farnese, Porta Pia.
Dal 3 febbraio sono a disposizione dei visitatori due ulteriori strumenti: le ricostruzioni multimediali in 3D dei progetti michelangioleschi di Porta Pia e il volume “Michelangelo a Roma. Dai grandi capolavori ai progetti minori”, una guida agli itinerari michelangioleschi nella capitale realizzata in occasione della mostra da Tullia Carratù.
Una serie di postazioni computerizzate permetteranno di scoprire i segreti che portarono alla realizzazione di Porta Pia, una delle ultime imprese architettoniche nella capitale di Michelangelo, che iniziò il progetto quando aveva ormai ottantaquattro anni e non poté vedere l’opera finita.
Grazie alle ricostruzioni in 3D realizzate dalla Cooperativa Parsifal, potranno rivivere anche le architetture mai realizzate, ma che Michelangelo immaginò in diversi progetti architettonici e che sono testimoniate da una serie di schizzi e disegni ancora oggi conservati.
“Michelangelo a Roma. Dai grandi capolavori ai progetti minori” di Tullia Carratù è il volume, pubblicato proprio in occasione della mostra romana, che vuole accompagnare i visitatori alla scoperta dei tesori michelangioleschi disseminati nella città.
Una guida per permettere a tutti di scoprire non soltanto quei capolavori la cui realizzazione consegnò Michelangelo all'immortalità, come la Cappella Sistina o la piazza del Campidoglio, ma anche le opere e le architetture considerate quasi “minori”. Quelle in cui il genio del maestro fiorentino impresse il suo “segno” soltanto in alcuni particolari oppure subentrò in progetti già articolati da altri.
Silvana Editoriale
Catalogo a cura di Mauro Mussolin, con la collaborazione di Clara Altavista
Informazioni
Dal martedì alla domenica ore 9.00 - 20.00. Ingresso consentito fino alle 19
24 e 31 dicembre 9.00-14.00. Ingresso consentito fino alle 13
Giorni chiusura: lunedì, 25 dicembre, 1 gennaio
Ingresso solo mostra: Intero € 6.00; Ridotto € 4.00
Ingresso museo + mostra: Intero € 9.00; Ridotto € 7.00
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Biglietti e prenotazioni
060608 (tutti i giorni dalle 9.00 alle 21.00)
Enti proponenti: Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana.
Promossa da Ministero per i Beni e le Attività Culturali; Comune di Roma - Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione, Commissione Cultura, Sovraintendenza ai Beni Culturali; Regione Lazio; Provincia di Roma; Fondazione Casa Buonarroti.
Sponsor Ufficiali: British American Tobacco Italia; Monini S.p.A.
Progetto scientifico: Fondazione Casa Buonarroti
Banche Tesoriere del Comune di Roma: BNL, UniCredit Banca di Roma, Monte dei Paschi di Siena; Fondazione Guglielmo Giordano; Fondazione Lars Magnus Ericsson; Supporto Organizzativo e servizi museali Zètema Progetto Cultura Srl
Ferrovie dello Stato; Condé Nast; Radio Subasio; Nationale Suisse; Roscioli Hotels; Carrier; Toshiba; Servizi di Vigilanza Travis
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