Sibilla Cumana
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Domenichino (Domenico Zampieri) Bologna 1581 - Napoli 1641
Secondo la tradizione le Sibille (pagane) avevano preannunciato la nascita di Cristo, così come i profeti biblici: al monoteismo ebraico e cristiano rimanda la scritta in greco del cartiglio (“C’è un solo Dio infinito e non generato”). La loro raffigurazione nella pittura del Seicento era l’occasione per dipingere raffinate figure femminili, come questa realizzata da Domenichino a Roma nel 1622, combinando insieme posa classica e morbida sensualità.
E’ diventata nel tempo una delle immagini simboliche della sontuosa pittura del Barocco romano.
Registrata nel Seicento e nella prima metà del Settecento nella collezione romana della famiglia Pio, la tela venne ceduta al pontefice Benedetto XIV nel 1750, insieme a numerosi capolavori della celebre raccolta, e venne destinata dal papa alla Pinacoteca Capitolina, istituita da poco sul Campidoglio romano.
Obras maestras de la sala
La sala
A partir de los últimos años de milquinientos, Roma vuelve a ser la capital europea de la pintura. Es el lugar preferido de la investigación artística. Todos los artistas más importantes de la época, se quedaban en Roma para aprender, obrar y buscar conmitentes. La larga estancia de Caravaggio, a partir de la mitad de los años noventa de milquinientos, hasta 1606, marcó una profunda revolución en la historia de la pintura.