Epigrafe commemorativa del rinvenimento dei frammenti del Colosso di Costantino
caput ex collosso com / modi ant aug alt tricenum / cubitum inter ruinas tem / pli pacis in multa frusta re / perto conspiciendum coser / vatores urb ro heic iusser / Bapt Darchi et / Evangelista de Rubeis / gen d la par.
I Conservatori della città di Roma, Battista Darchi oni ] ed Evangelista De Rossi (1486) hanno ordinato di che fosse collocata qui, per essere vista, la testa del colosso di Commodo Antonino Augusto, alta trenta cubiti, rinvenuta tra le rovine del tempio della pace in molti frammenti.
L’iscrizione commemora il rinvenimento dei frammenti di una statua colossale – all’epoca riconosciuta come raffigurante l’imperatore Commodo – nell’area della Basilica di Massenzio del tempio della Pace e il loro trasferimento in Campidoglio ad opera dei conservatori in carica nell’anno 1486. Al di sopra dell’epigrafe campeggiano gli stemmi del Senato romano, di Innocenzo VIII Cibò e del cardinale Francesco Riario.
Opere della sala
La sala
I due portici contrapposti e l'ampio spazio all'aperto ospitano notevoli esempi di scultura romana.
Sulla sinistra sono disposti i resti della decorazione della cella del tempio del divo Adriano, con rilievi raffiguranti le Provincie dell'impero romano e trofei d'armi.
Lungo la parete destra del cortile, nella quale sono murate tre arcate della primitiva struttura quattrocentesca del palazzo, sono allineati i frammenti di una statua colossale di Costantino dalla Basilica di Massenzio.